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Es. 1
La forza F (assunta al suo valore superiore) è applicata in direzione assiale ma con retta d'azione eccentrica rispetto al centro della sezione della lastra, producendo uno sforzo normale pari a N=F e un momento flettente Mf=Fb, con b distanza tra la retta d'azione e il baricentro valutata nel caso specifico in b=w2 (w è la larghezza della lastra).
Da qui si procede calcolando tensioni nominali e teoriche come da paragrafo 5.1 p. 314, identificando il punto P della traccia col punto A di Fig. 5.1.4 p. 318; in particolare troviamo
- tensione nominale da sforzo normale, σN,n=N(w−d)h;
- tensione teorica da sforzo normale, σN,t=αk,N⋅σN,n con αk,N preso da Fig. 5.1.2 p. 315, o da formula (5.1.1) p. 316;
- tensione nominale da momento flettente in P, σfP,n=6Mfd(w3−d3)h;
- tensione teorica da momento flettente in P, σfP,t=αk,A⋅σfP,n con αk,A=2 come da eq. (5.1.5) p. 318.
Il testo indica di assumere ηk=1 per via dell'elevato raggio d'intaglio, producendo quindi una sostanziale uguaglianza tra tensioni teoriche ed effettive; si ha quindi che la tensione effettiva totale in P risulta essere σeff=σN,t+σfP,t
Il ciclo del carico è pulsante con coefficiente k=1+FinfFsup2=0.8; per tale valore di k il diagramma di Goodman a flessione del materiale (p. 253) riporta una tensione critica di circa 950 MPa.
Il coefficiente di sicurezza a spessore corrente n si valuta al solito come rapporto tra tensione critica e tensione effettiva.
Poiché nel caso in oggetto la tensione effettiva scala con l'inverso dello spessore della lastra, per portare il coefficiente di sicurezza al valore desiderato n′=2 si può valutare l'associato spessore h′ mediante la proporzione h′=n′nh
Es. 2
Vedasi, con le dovute variazioni, qui.
Es. 3
Vedasi, con le dovute variazioni, qui.
Es. 4
Vedasi, con le dovute variazioni, qui.