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Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | **Apertura della mesh e correzione della circuitazione** | ||
+ | Per prima cosa dobbiamo scaricare il file di Marc // | ||
+ | All' | ||
+ | |||
+ | Nella sezione '' | ||
+ | Dalla stessa sezione: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | e apriamo il file // | ||
+ | |||
+ | Se non visualizziamo il file caricato su Marc, con il comando '' | ||
+ | |||
+ | Abbiamo visto dalla teoria che nella Matrice **B**, che lega gli spostamenti alle deformazioni, | ||
+ | |||
+ | All' | ||
+ | Con la verifica '' | ||
+ | Zoomando sugli elementi si può vedere che il bordino diagonale sul loro bordo ha cambiato orientazione. | ||
+ | |||
+ | **Geometric Properties** | ||
+ | |||
+ | Si tratta di definire la classe della matrice **D**, che lega tensioni e deformazioni. La si vuole in tensione piana. | ||
+ | Nella sezione '' | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Imponiamo come nome " | ||
+ | Imponiamo le proprietà agli elementi della mesh con '' | ||
+ | |||
+ | **Material Properties** | ||
+ | |||
+ | Entriamo nella sezione '' | ||
+ | Entriamo nel sottomenù '' | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Come '' | ||
+ | Nella categoria '' | ||
+ | Apriamo invece la categoria '' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Diamo l''' | ||
+ | |||
+ | |||
+ | **Boundary conditions** | ||
+ | |||
+ | Le più comuni Boundary Condition disponibili sono: | ||
+ | |||
+ | * FIXED DISPLACEMENT: | ||
+ | * FIXED ACCELERATION: | ||
+ | * POINT LOAD: carico nodale usato per dare un carico finito su uno specifico nodo; | ||
+ | * EDGE LOAD: carico su un lato (nel caso in esame sarà un carico sul bordo interno) o su uno spigolo; | ||
+ | * FACE LOAD: carico su una superficie; | ||
+ | * GLOBAL LOAD: carico per unità di volume non scalato per la densità; | ||
+ | * GRAVITY LOAD: un carico per unità di volume scalato per la densità. | ||
+ | |||
+ | In questo caso si vuole applicare una pressione di 20 MPa al bordo interno: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | e nel campo " | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Per selezionare gli elementi a cui applicare tale pressione tracciamo uno spezzata chiusa, tenendo premuto ctrl, che contenga tutti gli elementi a cui vogliamo applicare tale condizione. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Andiamo ora ad inserire i vincoli, che in questo caso saranno una cerniera ed un carrello. Poichè tale vincoli impongono uno spostamento dovremo utilizzare dei "fixed displacement" | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Par quanto riguarda la cerniera imponiamo pari a 0 sia lo spostamento lungo x che quello lungo y | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Infine dobbiamo selezionare il nodo a cui applicare tale vincolo | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | e poi clicchiamo sopra il nodo vincolato e con il tasto destro del mouse confermiamo. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Per quanto riguarda il carrello il procedimento è analogo, ma questa volta dobbiamo vincolare solo lo spostamento lungo y | ||
+ | |||
+ | | ||
+ | |||
+ | ed applicarlo al nodo che ci interessa. | ||
+ | |||
+ | Mettendo poi la spunta su "ID boundary conditions" | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Possiamo quindi considerare terminata la fase di pre-processing e passare allo svolgimento del calcolo vero e proprio. | ||
+ | |||
+ | Una volta creato il modello con la relativa pressione interna vincolato nel modo suddetto occorre lanciare il calcolo, ovvero passare allo svolgimento. | ||
+ | Dal menù '' | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | ed immettere nel campo '' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Occorre a tal punto verificare che siano attive tutte le condizioni applicate in precedenza: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | e verificare che pressione, cerniera e carrello siano effettivamente attivate. | ||
+ | Tale passaggio è molto utile in quanto si può pensare di applicare condizioni differenti al modello preso in esame e quindi tramite l’initial loads applicare o meno determinate condizioni in modo da poter studiare il comportamento del modello senza dover necessariamente creare una nuova mesh. Normalmente il programma non seleziona automaticamente i vincoli o i carichi inseriti successivamente ad un Jobs precedentemente creato, per cui è bene controllare che questi siano selezionati ogni qual volta ne vengano aggiunti di nuovi. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Occorre adesso decidere quali tipi di risultati si vogliono ottenere dalla simulazione: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | e spuntare le voci: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Tale scelta tra i molteplici risultati ottenibili è resa necessaria o comunque risulta conveniente in quanto si riduce la spesa di calcolo del processore. | ||
+ | |||
+ | Fra i vettori (Available Element Tensors): | ||
+ | * STRESS = stato tensionale | ||
+ | * TOTAL STRAIN = deformazione totale | ||
+ | * CAUCHY STRESS = tensioni applicate sulla deformata | ||
+ | |||
+ | Fra gli scalari (Available Element Scalars): | ||
+ | * EQUIVALENT VON MISES STRESS = criterio di resistenza relativo a materiali duttili e isotropi ossia che presentano uguale resistenza a trazione e compressione | ||
+ | |||
+ | A questo punto si imposta una dimensione di analisi che nel nostro caso è una tensione piana: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Per lanciare quanto definito fino a questo momento: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | se viene restituito il numero [3004] nella voce [exit number] significa che non ci sono errori. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | **Postprocessing: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Il postprocessing è la fase successiva alla costruzione del modello; dopo l’esecuzione dell’analisi della struttura, il postprocessing ci consente di visualizzare i risultati ottenuti; dal menù precedente: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Possiamo accedere ai risultati anche dal **Main Menù**; andiamo nella sezione **Postprocessing** e selezioniamo **Results**. | ||
+ | La deformata di un tubo pressurizzato internamente è un’espansione radiale; utilizzando il comando **Deformed Shape** otteniamo la deformata del nostro modello. | ||
+ | |||
+ | Entriamo nel sottomenù **Deformed Shape**: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Accedendo al sottomenù **Scalar Plot** si può scegliere la modalità di rappresentazione dei risultati. | ||
+ | Scegliendo **Contour Bands** otteniamo una rappresentazione a bande colorate delle tensioni principali e ad ogni colore è associato un campo degli spostamenti. | ||
+ | Le tensioni principali di un tubo sono quella circonferenziale, | ||
+ | |||
+ | Selezionando **Numerics** ed usando lo **zoom** visualizziamo i risultati in forma di numeri, potendo così osservare il valore dello spostamento per ogni punto. | ||
+ | In **Deformed Shape**: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | In questo modo possiamo visualizzare come si è deformata la nostra struttura rispetto alla configurazione iniziale (possiamo anche vedere la nostra struttura indeformata, | ||
+ | Nel menù **Scalar Plot**: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Visualizziamo in questo modo i risultati relativi alla Tensione Equivalente di Von Mises: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | Nello stesso modo si possono selezionare altre grandezze da visualizzare: | ||
+ | Spostamenti lungo X e Y; forze Esterne; Reazioni; valori Massimi, Intermedi e Minimi delle Tensioni Principali e delle Tensioni di Taglio; valori Massimi, Intermedi e Minimi delle deformazioni (ci accorgiamo che un modello è auto-equilibrato e fatto bene, se, applicandogli dei moti rigidi, i vincoli non risultano caricati). | ||
+ | |||
+ | Nel caso in cui si voglia visualizzare i risultati in un sistema a coordinate cilindriche o sferiche: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Si può anche ottenere un grafico delle grandezze in esame: ad esempio dei valori massimi, intermedi e minimi della Tensione Principale (questi grafici sono esportabili in Excel per poi utilizzarli, | ||
+ | |||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Per tornare al nostro modello clicchiamo **Show Model**. | ||
+ | Visualizzando i valori numerici relativi alla “Minimum Principal Value of Stress” (**Numerics** nel menù **Scalar Plot**) notiamo che questa, in prossimità della circonferenza interna è pari a **17, | ||
+ | |||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Questo significa che la mesh non è convergente, | ||
+ | |||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Dal precedente Menù: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Abbiamo così condensato dopo aver fatto la divisione; ora possiamo rilanciare il modello: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Selezioniamo **Numerics** per visualizzare il valore della pressione ed osserviamo che il nuovo valore è più vicino a **20[MPa]**, | ||
+ | |||
+ | Con questa esercitazione capito che aumentando il numero dei nodi, la mesh approssima le curve in maniera più precisa, quindi è necessario infittire la mesh, finchè il risultato dell’analisi FEM converge con i valori ottenibili tramite il calcolo analitico delle formule esatte per il tubo in pressione. | ||
+ | |||
+ | Abbiamo verificato anche che, nonostante la struttura sia autoequilibrata, | ||
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+ | Grazie alla funzione Help di Marc possiamo vedere i tipi di elementi finiti presenti nel software. Nell’Help (che troviamo in basso a destra) è presente la sezione Element library: selezioniamo ad esempio il Tria 3 e ne possiamo vedere le caratteristiche. | ||
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+ | **Modellazione di un elemento Tria 3** | ||
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+ | Realizziamo un elemento Tria 3 per poter confrontare la matrice di rigidezza creata dal software con quella calcolabile a mano. | ||
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+ | Creimamo un triangolo tramite le funzioni per assegnare i nodi viste in precedenza, i cateti del triangolo sono di lunghezza unitaria. | ||
+ | |||
+ | Da Geometric properties assegnamo un elemento Plane stress di spessore 1 ai punti che abbiamo creato in precedenza, ricordando di selezionare i punti in senso antiorario: tali punti sono i nodi dell’elemento Tria 3 creato. Il numero di nodi di un elemento determina la sua funzione di forma: più nodi sono presenti e più sarà complessa l’equazione che lega gli spostamenti (che nel piano sono u e v rispettivamnete lungo gli assi x e y) dei nodi dell’elemento. | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | Attivando questa funzione è possibile visualizzare gli elementi assegnati. | ||
+ | |||
+ | Assegnamo il materiale acciaio all’elemento e lo vincoliamo isostaticamente con cerniera e carrello, come abbiamo fatto per il tubo in pressione. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Carichiamo il triangolo con una forza concentrata di intensità 10 N, diretta come in figura e applicata al noto più in alto: | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | e applichiamo il carico al nodo. | ||
+ | |||
+ | Ricordiamo che i nodi fanno parte della mesh, mentre i punti non ne fanno parte, quindi è importante fare attenzione all’entità che si seleziona quando vogliamo applicare vincoli o carichi. | ||
+ | |||
+ | Ritorniamo al Main e selezioniamo | ||
+ | |||
+ | '' | ||
+ | |||
+ | qui possiamo vedere la matrice di rigidezza associata al problema modellato. Il file di output creato si trova nella Home Folder e ha estensione .out. |