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wikitelaio2016:lez11 [2016/06/09 13:24] – [Micromeccanica della Lamina] ebertocchi | wikitelaio2016:lez11 [2016/06/15 18:33] (versione attuale) – [Table] cdmunimore | ||
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Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | ====== Introduzione ====== | ||
+ | La parte iniziale della lezione è stata dedicata alla visione di due video relativi la produzione di componenti in fibra di carbonio attraverso il metodo del braiding: | ||
+ | * Nel primo video, al seguente link https:// | ||
+ | * Nel secondo video, al seguente link: https:// | ||
+ | E’ consigliata la visione dei video riguardanti la produzione della BMW i3, nei quali possiamo vedere come si parte dalla produzione della fibra di carbonio con varie tecnologie, fino all’assemblaggio dell’auto completa. I video possono essere visionati ai seguenti link: | ||
+ | * https:// | ||
+ | * https:// | ||
+ | * https:// | ||
+ | * https:// | ||
+ | Il nostro problema è quello di definire dalla tecnologia, il prodotto che riusciamo ad ottenere. Con la denominazione di “materiale composito” si intende una vasta tipologia di materiali; nel nostro caso specifico intendiamo una materiale a fibra lunga di carbonio in matrice di resina epossidica, che è quello più utilizzato nel settore automotive. A seconda di come viene prodotto un componente abbiamo delle caratteristiche finali differenti; per esempio basti pensare alle differenze tra un hand lay-up e un braiding nella produzione di un albero cavo. Per produrre un albero in hand lay-up, si crea uno stampo e controstampo di forma circolare e sulle pareti vado a stendere un plain di carbonio fissato attraverso delle morse e poi si mette il tutto a cuocere all’interno di autoclavi. In questo modo vengono prodotti gli alberi delle imbarcazioni a vela da competizione, | ||
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+ | ===== Slide Lamborghini ===== | ||
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+ | In Lamborghini è stata fatta una scelta di multi-tecnologia, | ||
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+ | Andiamo ad analizzare alcuni componenti della vettura ed in particolare quali processi produttivi sono stati adoperati: | ||
+ | * Il montante anteriore (pillar) è stato realizzato con il braiding | ||
+ | * Il tetto è realizzato in prepreg external con una particolare attenzione al problema della finitura superficiale; | ||
+ | * La vasca dell’abitacolo è realizzato in RTM; inoltre presenta delle travi di rinforzo realizzate in braiding e dei prepreg in altre parti che fungono da chiusura | ||
+ | * Vari inserti in alluminio che servono a collegare il telaio in carbonio con quello in alluminio | ||
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+ | ===== Processo di Incollaggio ===== | ||
+ | |||
+ | Per poter unire componenti realizzate con tecnologie differenti utilizzo il processo di incollatura, | ||
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+ | ===== Slide Lamborghini ===== | ||
+ | |||
+ | Queste slide mostrano il problema delle Repair Techniques per i telai in fibra di carbonio. Si mostrati i componenti e il loro processo produttivo. I componenti sono prepreg con braiding cobonding. | ||
+ | Le Repair Techniques sono molto importanti perché consentono di evitare di scartare i pezzi danneggiati. Quindi occorre trovare il danno e riparlo. Infatti se avviene un incidente con un’auto utilitaria, di fascia bassa, i danni che il telaio metallico subisce sono facili da individuare. In un telaio con fibra di carbonio i danni sono quasi invisibili all’occhio umano ed occorre utilizzare tecniche speciali e costose. Per scovare piccole delaminazioni (da cui partiranno cricche portando ad una rottura di schianto) nel materiale composito è necessario sottoporre il componente ad una tomografia ai raggi X. La tomografia è una tecnica derivante dall’ambito medico che consente di osservare il pezzo, sezione per sezione, senza dover intervenire fisicamente e direttamente sul pezzo. Uno degli ostacoli più grandi alla diffusione nel mercato della fibra di carbonio è quindi trovare tecnologie economiche per consentire l’individuazione, | ||
+ | |||
+ | ===== Micromeccanica della Lamina ===== | ||
+ | |||
+ | Esistono due possibili approcci. Uno è lo studio delle lamine attraverso la meccanica della lamina, in cui si indaga sulle proprietà delle singole layer. L’altro invece è lo studio dei laminati attraverso la meccanica dei laminati in cui si analizzano materiali formati da più layer impacchettate. | ||
+ | La foto(mostrata dal prof ma non disponibile ) mostra la sezione di un braccio della sospensione della f1. Si possono notare i vari strati di cui è composto il pezzo. Sembra un libro che ha assorbito umidità, i vari plain sono increspati. Le zone chiare sono delaminazioni. Il braccio delle sospensioni è composto quindi da carbonio a fibra lunga in matrice epossidica. Quindi è un materiale anisotropo ed eterogeneo in generale. | ||
+ | Se le fibre sono disposte lungo la direzione 1, e non lungo le altre direzioni 2 e 3 (direzioni trasversali) e sono alto-resistenziali, | ||
+ | Una singola lamina, indipendentemente dalla trama dell’intreccio, | ||
+ | {{: | ||
+ | Come si nota nella slide nei due casi mostrati di trazione. Il primo caso a sinistra, la provetta svergola perché la trazione non avviene lungo le direzioni principali (le fibre sono disposte a 45 gradi rispetto alla direzione di trazione). Nell’altro caso invece la trazione avviene lungo una direzione principale, quindi non c’è svergolamento, | ||
+ | La singola lamina sarà considerata come ortotropa e la rottura avverrà per la resina, non per le fibre, sia che venga tirata lungo 2 che lungo 3. L’isotropia c’è solo trasversalmente e non longitudinalmente.Se sono note solo le proprietà dei materiali di partenza che costituiscono il composito (matrice e rinforzo) come si calcolano le rigidezze lungo 1 e 2, le resistenze lungo 1 e 2, la densità il coefficiente di poisson e il modulo di elasticità tangenziale del composito finale? Attraverso la regola delle miscele. | ||
+ | La regola delle miscele non è esatta, può portare a risultati anche errati del 20-30% rispetto al dato sperimentale, | ||
+ | * Ef= modulo elasticità della fibra | ||
+ | * Em= modulo elasticità della matrice | ||
+ | * Rf= carico di rottura della fibra | ||
+ | * Rm= carico di rottura della matrice | ||
+ | * Nuf= modulo di poisson della fibra | ||
+ | * Num= modulo di poisson della matrice | ||
+ | * Rhof= densità della fibra | ||
+ | * Rhom= densità della matrice | ||
+ | * Gf= modulo di elasticità tangenziale della fibra | ||
+ | * Gm= modulo di elasticità tangenziale della matrice | ||
+ | La lamina, nella regola delle miscele viene considerata macroscopicamente omogenea. Fibra e matrice, prese singolarmente, | ||
+ | Come faccio quindi a sapere che caratteristiche avrò mettendo insieme una certa fibra con una matrice? Uso sempre la regola della miscela. | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Vm: volume occupato dalla matrice/ | ||
+ | Vf: volume occupato dalle fibre/ | ||
+ | (dove ρsono le densità). | ||
+ | Analizzando il caso in direzione 1, ossia con le sollecitazioni parallele alla direzione delle fibre: | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Dove il modulo di elasticità è la media pesata dei due: | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | La resistenza è idealmente molto alta se la sollecitazione è molto alta, in realtà non è proprio così a causa della qualità dell’incollaggio delle fibre, che spesso è la prima cosa a cedere piuttosto che rompersi le fibre. La formula per la resistenza a rottura (che ci da solo un’idea della resistenza effettiva) è: | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Per il caso di sollecitazione ortogonale alle fibre invece: | ||
+ | {{ : | ||
+ | {{ : | ||
+ | {{ : | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | In questo caso la rigidezza è molto molto più bassa perché si rompe direttamente la matrice. | ||
+ | |||
+ | Una volta ottenuti i moduli di elasticità e la resistenza del composito e i coefficienti di Poisson con le formule precedenti o con delle prove sperimentali, | ||
+ | Se il materiale è anisotropo quante costanti caratteristiche dovrò avere? Ne avrei 21 da inserire nel software fem. | ||
+ | Devo sapere soprattutto quante prove dovrò fare per la progettazione. | ||
+ | |||
+ | Nel caso in cui avessi le sollecitazioni non parallele o perpendicolari alle fibre dovrei utilizzare una matrice di rotazione. Essendo m ed n seni e coseni. | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Grazie a questa matrice siamo sempre in grado di risalire alla sollecitazione σ1, σ2 e τ12 qualunque sia il valore di θ. | ||
+ | **Criterio della Massima Energia di Distorsione (Tsai-Hill): | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Tiene conto dell’interazione fra le tensioni in direzioni diverse. | ||
+ | Se il risultato è maggiore di 1 il materiale si rompe, se resta al di sotto di 1 resiste. Grazie a questo criterio posso tracciare un’unica curva. | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Differentemente dall' | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Da questi due grafici si desume che la resistenza a rottura è molto alta in direzione della fibra e molto bassa (quasi 0) in direzione ortogonale alla fibra. | ||
+ | Pertanto è fondamentale allineare le fibre per evitare rotture quasi istantanee. | ||
+ | ==== Autori: ==== | ||
+ | Leonardo Lupo 104212, | ||
+ | Michele Zanetti 103870, | ||
+ | Marco lo Polito 104712, | ||
+ | Andrea Cannavera 101892 | ||
+ | === Tabella di monitoraggio carico orario === | ||
+ | < | ||
+ | Ore-uomo richieste per la compilazione della pagina. | ||
+ | |||
+ | ^ Autore/ | ||
+ | | Lupo | 3 | --- | --- | --- | --- | | ||
+ | | Zanetti | ||
+ | | Lo Polito | ||
+ | | Cannavera | ||
+ | | Alberto Cerisara | ||
+ | | Alfonso Miccio | ||
+ | | Revisore 3 | --- | --- | --- | --- | --- | | ||
+ | | Revisore 4 | --- | --- | --- | --- | --- | | ||
+ | | **Totale** | ||
+ | |||
+ | ~~DISCUSSION~~ |