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Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | ====== TEORIA CLASSICA DELLA LAMINAZIONE ====== | ||
+ | ===== IPOTESI ===== | ||
+ | La teoria della piastra viene applicata ai materiali compositi poichè hanno spessore ridotto. Vengono modellate a FEM con elementi shell. | ||
+ | Per applicare la teoria classica della laminazione ai materiali compositi vanno formulate le seguenti ipotesi: | ||
+ | * **Lamine perfettamente incollate tra loro**: viene rispettata la continuità di spostamento e deformazione all' interfaccia, | ||
+ | * | ||
+ | * **Stato tensionale piano**: condizione implicata dal fatto che il laminato ha uno spessore trascurabile rispetto alle altre due dimensioni (__laminato sottile__). | ||
+ | * **Il generico segmento rettilineo ortogonale al piano medio del laminato rimane rettilineo e ortogonale al piano medio anche a deformazione avvenuta**: $$\gamma _{xz}=\gamma _{yz}=0$$ | ||
+ | * **εz trascurabile rispetto a εy e εx** . | ||
+ | |||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | ===== CONVENZIONI SUI CARICHI ===== | ||
+ | |||
+ | Un laminato può essere sottoposto a sforzi normali e tangenziali, | ||
+ | |||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Gli sforzi ammessi dipendono dalle tipologie di shell, tra le quali esistono shell flesso-membranali che ammettono sia sforzi normali (nel piano) che flessionali. | ||
+ | Ad esempio: un palloncino sgonfio è assimilabile ad una shell membranale, poichè ha resistenza nulla a flessione. Quando viene gonfiato assume una certa resistenza a flessione, seppur minima. | ||
+ | Da questo esempio si evince l' esistenza di alcuni tipi di shell che attivano una delle loro rigidezze ad una determinata soglia imposta. | ||
+ | |||
+ | ===== EQUAZIONI DI CONGRUENZA ===== | ||
+ | |||
+ | Se la sezione rimane piana, la tensione è piana e la cinematica di deformazione è assegnata, possiamo ricavare gli spostamenti (lineari) lungo z noto lo spostamento del piano medio, secondo le seguenti equazioni: | ||
+ | {{ : | ||
+ | Mediante le equazioni di congruenza, noti gli spostamenti, | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | ===== EQUAZIONI COSTITUTIVE ===== | ||
+ | |||
+ | Dalle deformazioni si risale alle tensioni tramite le equazioni costitutive. | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Le deformazioni sono continue nel passaggio da una lamina all' altra, le tensioni no. Ciò accade poichè le matrici costitutive non sono le stesse tra lamine diverse (la discontinuità del modulo di Young (E) implica la discontinuità delle tensioni). | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | __Oss:__ non è detto che lo stato tensionale massimo sia in superficie (dipende dalle disposizioni delle pelli), ma è importante evitare che sia all' interfaccia. Ecco perchè lavorare con un materiale composito è un progetto nel progetto, infatti occorre inserire più fibre nelle zone maggiormente deformate, in modo da associare alla deformazione massima lo stato tensionale massimo. La superficie esterna della lamina subisce la deformazione massima a causa della maggiore distanza dal piano medio. | ||
+ | |||
+ | ===== EQUAZIONE PSEUDO-COSTITUTIVA ===== | ||
+ | L' | ||
+ | {{ : | ||
+ | La matrice pseudo-costitutiva dipende dal tipo di laminato: nei puramente membranali non si legano momenti flettenti e deformazioni nel piano. | ||
+ | Questa matrice può essere divisa in quattro sottomatrici: | ||
+ | {{ : | ||
+ | Dove: | ||
+ | * **A**: matrice di accoppiamento tra deformazioni e sforzi nel piano (anche detta __MATRICE DI RIGIDEZZA ESTENSIONALE__) | ||
+ | * **B**: matrice di accoppiamento tra deformazioni nel piano e momenti fuori dal piano, e fra curvature fuori dal piano e sforzi nel piano (anche detta __MATRICE DI ACCOPPIAMENTO__) | ||
+ | * **D**: matrice di accoppiamento tra curvature e momenti fuori dal piano (anche detta __MATRICE DI RIGIDEZZA FLESSIONALE__) | ||
+ | |||
+ | ===== LAMINATI PARTICOLARI ===== | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Nel caso di laminati simmetrici, la matrice B è nulla, il che vuol dire che quando le lamine sono disposte simmetricamente rispetto al piano medio non c'è legame tra deformazioni nel piano e momenti. | ||
+ | Ad esempio consideriamo la disposizione simmetrica ad 8 pelli del tipo: {{ : | ||
+ | |||
+ | Se invece consideriamo laminati ortotropi o bilanciati, abbiamo che i termini A13 e A23 sono nulli, il che significa accoppiamento nullo tra scorrimenti e sforzo normale, e fra taglio e deformazioni normali. | ||
+ | {{ : | ||
+ | Per ottenere ciò, ogni lamina orientata secondo un angolo θ implica la presenza di un' | ||
+ | |||
+ | Un' | ||
+ | {{ : | ||
+ | In questo caso per ogni lamina orientata secondo un angolo θ ne esiste una orientata di -θ e simmetricamente disposta rispetto alla mezzeria (ciò implica che non viene rispettata la condizione di simmetria). | ||
+ | |||
+ | Nel caso in cui la matrice A è isotropa, l' | ||
+ | * numero di lamine n ≥ 3 | ||
+ | * lamine uguali come spessore e materiale | ||
+ | * lamine equispaziate angolarmente di un valore Δθ=2π/n | ||
+ | |||
+ | Ad esempio un laminato quasi isotropo, simmetrico e bilanciato a 12 pelli: | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Considerando due tipologie di lamine della //Toray Carbon Fibers America, Inc.//, una T300 e una T800: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | Si nota la sostanziale differenza tra modulo di elasticità della singola fibra e del materiale composito: si vede come la matrice riduca le proprietà meccaniche delle fibre. | ||
+ | =====CRASH TEST===== | ||
+ | |||
+ | Un crash test o prova d' | ||
+ | Esistono diverse tipologie di crash-test: | ||
+ | * Frontale pieno: Esso è solitamente un impatto contro un muro di cemento rivestito di una barriera di alluminio (indeformabile solitamente, | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | * Frontale overlap: In questo caso solo una parte dell' | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | * Laterale: Sono tra i più critici poichè queste forme di incidenti hanno un' | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | * Laterale con palo: Questa tipologia è tra le più critiche e viene effettuata a 29 km/h. Essendo il carico sulla vettura così localizzato, | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | In particolare nel caso delle ultime 2 tipologie di crash test, oltre all' | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Ogni test è molto costoso per cui devono essere estratti il maggior numero di dati da ognuno di essi. Un elemento importante all' | ||
+ | {{ : | ||
+ | Una delle problematiche dei crash test attuali è che non valutano l' | ||
+ | Esistono anche crash test effettuati con modelli numerici FEM, ideati per evitare la riprogettazione di una vettura ad ogni modifica degli standard normativi. Nella simulazione FEM il modello della barriera è fornito direttamente dall' | ||
+ | {{ : | ||
+ | Esempio di crash test EuroNCAP: | ||
+ | [[https:// | ||
+ | =====Tabella di monitoraggio carico orario ===== | ||
+ | Ore-uomo richieste per la compilazione della pagina. | ||
+ | |||
+ | ^ Autore/ | ||
+ | | Salvatore Lamanna | ||
+ | | Luigi Amico | 5 | --- | --- | --- | **5 ** | | ||
+ | | Luca Marchesi | ||
+ | | Luca Gesualdi | ||
+ | | Roberto Patti | 1 | --- | --- | --- | --- | | ||
+ | | Andrea Bellucci | ||
+ | | Revisore 3 | ||
+ | | Revisore 4 | ||
+ | | **Totale** | ||
+ | |||
+ | ~~DISCUSSION~~ |