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Es. 1
In assenza di componenti τyz e τzx, σz=−75 MPa è una delle tre componenti di tensione principale; le altre due saranno associate a direzioni appartenenti al piano xy e potranno essere valutate in +65 e −35 da Eq. (2.1.3.4) p. 428. Riordinate dalla più trattiva alla più compressiva, le componenti di tensione principale risulteranno essere σ1=+65 MPa, σ2=−35 MPa, e σ3=−75 MPa.
La tensione principale massima secondo la teoria della massima tensione principale in modulo vale nel caso specifico |σ3|=75 MPa; la tensione principale massima secondo la teoria della massima tensione principale trattiva vale nel caso specifico σ1=65 MPa; la tensione ideale secondo la teoria della massima tensione tangenziale vale σ1−σ3=140 MPa; la tensione ideale secondo von Mises si calcola applicando la (2.1.5.19) p. 442.
Come nel caso della frattura a becco di flauto nelle molle di compressione, la superficie di frattura risulta ortogonale alla direzione della tensione principale massimamente trattiva σ1; l'angolo β può essere quindi calcolato ricorrendo alla costruzione geometrica di figura
Es. 2
La tensione tagliante critica di riferimento viene valutata in τcrit,or=450 MPa secondo il diagramma di Goodman a p. 251.
Con riferimento alla spira di raggio massimo rmax, il coefficiente di Wahl e la tensione tagliante all'intradosso per carico unitario si calcolano sostituendo nelle (2.3) p. 644 P=1 N, R=rmax=64 mm e d=8 mm. Tali quantità possono essere similmente valutate alla spira di raggio minimo sostituendo P=1 N, R=rmin=32 mm e d=8 mm.
Nota la spira (nello specifico quella a raggio massimo) che associa al carico unitario il valore massimo di tensione τ1N, il carico P associato ad un coefficiente di sicurezza N pari a 1,5 viene valutato secondo P⋅τ1N=τcrit,orN
Es. 3
La coppia motrice in [N·mm] applicata alla ruota 1 può essere valutata da W=Cω nota la potenza W [N·mm/s] e la velocità di rotazione del motore ω [rad/s] 1).
Per equilibrio alla rotazione del rotore 1 nel suo complesso, la ruota 1 deve ricevere dalla 2 una forza tangenziale di modulo pari a T=Cd12; in una ruota a dentatura non corretta, a tale azione tangenziale si affianca un'azione radiale repulsiva di entità pari a N=T \cdot \tan\left(20°\right).
La ruota 2 riceve tali azioni dalla ruota 1, e ne riceve di similari dalla ruota 3; essendo l'albero della ruota 2 folle, le forze tangenziali T_\mathrm{12} e T_\mathrm{32} devono essere uguali in modulo e con verso tale da produrre momenti assiali uguali e opposti; tali azioni sono rappresentate in figura
dove F_\mathrm{A2} e F_\mathrm{A2}^\prime sono le risultanti delle azioni esercitate dall'albero A sulla ruota 2 in corrispondenza dell'interfaccia di calettamento per i versi di rotazione \omega e \omega^\prime, rispettivamente.
Tali risultanti valgono in modulo \left|F_\mathrm{A2}\right|=\sqrt{\left(T+N\right)^2+\left(T+N\right)^2} \left|F_\mathrm{A2}^\prime\right|=\sqrt{\left(T-N\right)^2+\left(T-N\right)^2} e definiscono – per azione-reazione – il modulo della forza F_\mathrm{A2} (o F_\mathrm{A2}^\prime) trasmessa all'albero A dalla ruota calettata 2; detto F il modulo di tale forza per ognuno dei casi in oggetto, il momento flettente massimo vale M_\mathrm{f}=\frac{F a b}{a+b} alla sezione di calettamento della ruota; il taglio massimo eguaglia nel caso specifico la più alta in modulo delle reazioni vincolari, ossia T=\max \left( \frac{Pa}{a+b}, \frac{Pb}{a+b} \right); si nota che in nessuna sezione dell'albero il taglio eguaglia in modulo la forza F stessa.
Le tensioni indotte da momento flettente e taglio in corrispondenza della sezione più sollecitata dell'albero (quella immediatatamente a destra del punto di calettamento della ruota 2) sono quindi da calcolarsi secondo le usuali formule \sigma_\mathrm{f}=\frac{M_\mathrm{f}}{\frac{\pi d^3}{32}},\quad \tau_\mathrm{T}=\frac{T}{\frac{4}{3}\frac{\pi d^2}{4}}
Es. 4
Si considera una sezione rettangolare con dimensioni h=16mm b=12mm rispettivamente ortogonale e parallela all'asse neutro flessionale.
Il momento di cerniera plastica si valuta con la consueta formula M_\mathrm{f,cp}=\frac{bh^2}{4}R_\mathrm{s}; operando la forza F sulla sezione A-A con braccio c pari a 40 mm, la forza F necessaria a produrre il suddetto momento flettente è F=\frac{M_\mathrm{f,cp}}{c}.
Le tensioni residue ai punti C e B sono valutabili sottraendo alle tensioni ivi indotte dal caricamento elastoplastico (+R_{s} e -R_{s} rispettivamente) le tensioni associate ad un caricamento forzosamente elastico2), valutabili queste ultime in come \pm\frac{M_\mathrm{f,cp}}{\frac{bh^2}{6}}=\pm\frac{3}{2}R_\mathrm{s}.
Tali tensioni sono valutate quindi in \sigma_\mathrm{res,C}=+R_\mathrm{s}-\left(+\frac{3}{2}R_\mathrm{s}\right) e \sigma_\mathrm{res,B}=-R_\mathrm{s}-\left(-\frac{3}{2}R_\mathrm{s}\right).
I tratti di manufatto soggetti a deformazioni residue sono quelli sui quali si registra il superamento del momento flettente di inizio plasticizzazione.
Il tratto \ell di manufatto non interessato da deformazioni residue comprende quindi il tratto scarico a sbalzo a sinistra di estensione 72mm, più una porzione del tratto di barra compreso tra appoggi fissi superiore e inferiore; essendo la reazione vincolare esercitata dall'appoggio fisso superiore pari a F per equilibrio, il momento di incipiente plasticizzazione M_\mathrm{f,ip}=\frac{bh^2}{6}R_\mathrm{s} viene raggiunto ad una distanza d=\frac{M_\mathrm{f,ip}}{F}=\frac{2}{3}\cdot c=26.66 mm dal suddetto appoggio.
Si ottiene quindi una estensione complessiva \ell=72+26.66 mm.