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Es. 1
Si scompone il carico P in una componente verticale Pv=Psin(60∘), che dà luogo allo sforzo normale lungo l'appendice trabeiforme, e in una componente traversa Po=Pcos(60∘), che dà luogo a taglio (trascurato nella trattazione suggerita) e a momento flettente.
Alla base dell'appendice (ovvero alla sezione di incastro), dove è collocato il raccordo “b”, abbiamo N=Pv e Mf=Po⋅ℓ con ℓ=43mm 1).
Es. 2
Dalla lettura del grafico, abbiamo
- componente di tensione σx che oscilla da una tensione superiore σx,sup=140MPa ad una tensione inferiore σx,inf=−80MPa, presa come riferimento di fase;
- componente di tensione σy che oscilla da una tensione superiore σy,sup=40MPa ad una tensione inferiore σy,inf=−100MPa, in controfase rispetto alla σx;
- componente di tensione τxy che oscilla da una tensione superiore τxy,sup=60MPa ad una tensione inferiore τxy,inf=−20MPa, di cui si omette discussione relativa alla fase, in quanto non rilevante ai fini della valutazione del coefficiente di sicurezza secondo le teorie proposte.
Dopo aver ribaltato il ciclo delle σy portandolo a σ∗y,sup=100MPa ad una tensione inferiore σ∗y,inf=−40MPa, in modo da avere tensione media σ∗y,m≥0, si calcolano i tre diversi coefficienti Kx=1+σx,infσx,sup2,Ky=1+σ∗y,infσ∗y,sup2,Kxy=1+τxy,infτxy,sup2,
come da Eq. (6.2) p. 244.
Le tensioni critiche a flessione – e non a sforzo normale, per via dello spiccato gradiente che caratterizza lo stato tensionale agli intagli – e a taglio sono derivabili dal diagramma di Goodman del materiale a p. 253.
Il calcolo del coefficiente di sicurezza si effettua utilizzando la formula per stato piano completo (2.2.1.10) a p. 454 con σx=σx,sup, σy=−σ∗y,sup, τxy=τxy,sup.
Il segno negativo viene attribuito alla σy in virtù del suo essere in controfase alle σx, a cui è stato implicitamente dato segno positivo; tale attribuzione di segno è associata alla natura maggiormente deviatorica delle tensioni all'istante in cui σx è massima, e rende positivo (e quindi peggiorativo rispetto al caso in fase) il termine −(σxσyσx,crσy,cr)>0.
L'utilizzo delle formule per stato triassiale non è da ritenersi corretta in quanto è disponibile una formula specifica per lo stato piano completo di tensione.
Es. 3
Al bordo interno le componenti radiale, circonferenziale e assiale di tensione sono ricavabili come
- σr=−pi
- σθ=pir2e+r2ir2e−r2i da Eq. (3.7) p. 666
- σa=A′=pir2ir2e−r2i da Eq. (3.2) p. 664
Per ricavare le componenti radiale e circonferenziale anche al bordo esterno (la componente assiale è costante lungo la parete), occorre calcolare B′ come da Eq. (3.2) p. 664, e riferirsi alle Eq. (2.13) p. 662 con r=re.
La tensione ideale ai bordi esterno ed interno può essere quindi calcolata secondo Tresca; essendo le componenti radiale, circonferenziale e assiale associate a direzioni principali di tensione (τrθ=τθa=τar=0), tale tensione ideale vale σid=max(|σθ−σr|,|σr−σa|,|σa−σθ|).
La pressione pi,i.p. di incipiente plasticizzazione si calcola a partire da Eq. (5.4) p. 673, ponendo Δp=pi e σid=Rs tensione di snervamento (a flessione, in virtù della presenza di gradiente tensionale in direzione radiale). Tale formula è applicabile in quanto ricavata dal criterio di Tresca come indicato dal testo, e in quanto basata sull'ipotesi sempre verificata nel caso di tubo/recipiente con fondi di componente assiale di tensione di valore intermedio tra le controparti radiale e circonferenziale.
La pressione pi,scoppio di scoppio (completa plasticizzazione) può essere ricavata dall'Eq. (16.13) p. 718.
I coefficienti di sicurezza rispetto alle condizioni di incipiente plasticizzazione e di scoppio possono essere calcolati come rapporto tra la pressione critica di riferimento (pi,i.p. o pi,scoppio) a numeratore, e la pressione pi effettivamente applicata a denominatore.
Es. 4
La verifica dello spinotto è trattata nel par. 3.2 p. 808 sgg; il testo dell'esercizio si concentra sul calcolo delle tensioni da sforzo normale e da momento ovalizzante.
Momento ovalizzante e sforzo normale e si calcolano “secondo le usuali formule”2) come da Eq. (3.2.4) e (3.2.9), rispettivamente.
Si richiede di valutare tali tensioni dapprima “secondo la consueta teoria della trave a curvatura trascurabile”, quindi secondo le formule (3.2.5) e (3.2.6) per le tensioni da momento ovalizzante (con segno coerente con la loro natura compressiva in A e trattiva in B), e secondo la (3.2.9) per la tensione da sforzo normale (compressiva sia in A che in B).
Il testo dell'esercizio propone quindi di trattare l'ovalizzazione dello spinotto secondo la teoria della trave curva, par. 2.1 e 2.2 a pag. 602 e sgg.; in particolare l'espressione delle tensioni normali è invariata rispetto alla teoria della trave a curvatura trascurabile, mentre le tensioni da momento flettente sono da ricalcolarsi sulla base della (2.1.14) (con raggio neutro e baricentrico come da tabella 2.1.1, primo rigo, y=rn−r, e valori r=ri e r=re per i punti A e B, rispettivamente), e del momomento ovalizzante valutato in precedenza (inserito con segno negativo secondo convenzione, in quanto tende le fibre all'estradosso).
Le tensioni circonferenziali totali sono date dalla somma algebrica di tensioni da momento ovalizzante e da sforzo normale.