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wikipaom2019:lez_2019-05-16

A cura di D.Ranito, T.Donno, A.Quattrini

lezione_16-05.docx


dispensa_2019_v2019-05-16.pdf

Discussione

Revisore anonimo, 2019/06/05 09:33

Sono presenti errori di battitura, ortografia, frasi malformulate o di difficile lettura (es. eccessivamente lunghe)? Indicare puntualmente le correzioni richieste.

1. Compare due volte la parte iniziale riguardante la definizione della matrice di massa a partire dall'energia cinetica, la suddivisione dell'elemento in aree di influenza, la centrifugazione della massa e le considerazioni sugli errori legati a questo metodo. In questo paragrafo c'è una foto non visibile correttamente.

2. Nel paragrafo sulle forze esterne il carico volumetrico è in N/mm^3 mentre viene riportato in N/mm^2

2.1 Nel paragrafo sulle forze esterne viene scritto: “Questo campo di spostamenti z viene scalato per ŵ2 (spostamento virtuale in z del nodo 2), su quest'ultimo, qz compie un lavoro infinitesimo che andandolo ad integrare su tutto il volume consente di ottenere il contenuto del vettore F. ompie un lavoro infinitesimo che andandolo ad integrare su tutto il volume consente di ottenere il contenuto del vettore F.”

Correzione proposta: “Il carico volumetrico qz compie lavoro virtuale sullo spostamento virtuale dw2. Integrando su tutto il volume il lavoro infinitesimo si ottiene il lavoro totale compiuto dal carico volumetrico applicato all'elemento, il cui campo di spostamenti in direzione z viene scalato da w2 in questo specifico caso.”

3. Nel esempio sulla diga: “Se procedo a infittire la mesh, e trascuro il primo elemento, la superficie sarà caricata dalla pressione che avrà una quota parte costante e una lineare, e vedo che la quota parte a farfalla sarà sempre più ininfluente rispetto alla controparte costante.”

Correzione proposta: “Se procedo a infittire la mesh, e trascuro il primo elemento, la superficie sarà caricata dalla pressione che avrà una quota parte costante e una lineare, e vedo che la quota parte a farfalla sarà sempre più ininfluente rispetto alla controparte costante. L'errore, legato alla quota parte lineare della pressione, dunque andrà calando siccome la componente lineare diventa trascurabile.”

4. Capoverso sotto l'esempio della diga di una forza concentrata applicata a un nodo: “Per rappresentare questo caso consideriamo corpo meshato a elementi esaedrici prendendone una superficie, la taglia dell’elemento, sulla superficie considerata, è data dalla quota L.”

Correzione proposta: “Per rappresentare questo caso consideriamo corpo meshato con elementi esaedrici di lato L”.

Prosegue come: “Applico una forza di entità F sul nodo centrale individuando così 4 aree di influenza sulla superficie, così che considerando un’area di influenza relativa alla forza applicata, individuiamo un’area composta da porzioni delle aree limitrofe”

Correzione proposta: “Applico una forza di entità F sul nodo centrale individuando così 4 aree di influenza sugli elementi circostanti, ovvero su ognuno dei 4 elementi che coinvolge il nodo.”

5. Parte sulla azione di una forza su mesh grezza o fine: “L’ azione della forza F varia al variare di una mesh grezza o fine, infatti le pressioni divergono al calare dell’infinitesimo dell’area concentrata fin quando non risulteranno infinite se paragonate ad essa, come se stessimo considerando uno spillo infinitamente fine, agente su un’area piccolissima; la pressione che si genererebbe sarebbe infinita”

Correzione proposta: “L’ azione della forza F varia al variare di una mesh grezza o fine. Le pressioni che derivano dalla azione di F infatti divergono a infinito se l'area dell'elemento diventa un infinitesimo. Un esempio per rappresentare la fisicità del problema è uno spillo infinitamente fine agente su un’area; l'area di contatto è piccolissima quindi la pressione che si genererebbe è infinita”

6. Intero paragrafo: “Un’ ulteriore osservazione rilevante che si può effettuare su questo metodo è fornita dalla guida dell’elemento 75 su Marc Mentat, in quanto possiamo notare il legame di quest’ultimo ai carichi distribuiti. Tutte le operazioni di integrazioni fatte tra i carichi volumetrici entro gli specifici volumi, i carichi di superficie entro le superfici top e bottom e, gli integrali di linea calcolati sugli spigoli dei vari elementi, non sono stati tutti codificati. Infatti abbiamo una lista che registra tutti i possibili carichi assimilabili dall’elemento 75 poiché affinché siano presenti i codici per le rispettive operazioni di calcolo è necessario che sia stato formulato in maniera antecedente un codice valido per l’integrazione.”

Correzione proposta: “Un’osservazione rilevante che si può effettuare su questo metodo è fornita dalla guida dell’elemento 75 su Marc Mentat, dove trattate le azioni di carichi distribuiti. Si osserva che non tutte le operazioni di: integrazione di carichi volumetrici entro i relativi volumi, integrazione di carichi di superficie entro le superfici top e bottom e il calcolo di integrali di linea lungo gli spigoli dei vari elementi sono state codificate. Ne deriva che all'elemento 75 possono essere assimilati solo i carichi indicati, per i quali sono presenti i codici per le rispettive operazioni di calcolo.”

6.1 “Premessa per trattare questo argomento dev’essere la continuità dei campi di spostamento, infatti quando considero un assemblato di elementi finiti, nel caso più semplice due elementi finiti con due nodi e un lato in comune, i campi di spostamenti e di rotazioni sono continui rispetto alle facce intra elemento. Inoltre, sicuramente sono continui nei nodi in comune in quanto un eventuale spostamento di uno dei nodi comuni ai due elementi rappresenta uno spostamento nello spazio per quanto riguarda l’elemento a destra e nel contempo è spostamento nello spazio per l’elemento a sinistra. Di conseguenza per ottenere discontinuità nei campi di spostamento e di rotazione dovrei avere due nodi distinti indipendenti tra di loro e ipotizzando una eventuale ascissa curvilinea che definisca lo spostamento indipendente tra i nodi mi accorgo che sarebbero necessari 2 set di gdl per ciascun nodo in grado quindi di provocare un salto tra lo spostamento del nodo secondo l’elemento a sinistra e quello a destra. Questo non è possibile perché i nodi sono collassati in un unico nodo, e avremo un unico set di gdl per rappresentare gli spostamenti dello stesso. Possiamo dire che c’è continuità anche nell’interfaccia dell’assemblato, ponendo in essere due proprietà: 1. Lungo il lato in comune gli spostamenti vengono interpolati a partire dai nodi utilizzando la stessa legge di interpolazione lineare sia a destra che a sinistra, per lo stesso dominio a ξ o η costanti; così facendo, partendo dagli stessi valori estremali e utilizzando la medesima legge d’interpolazione sul bordo, ottenendo così medesimi spostamenti. 2. Gli spostamenti dipendono solo dai nodi in comune, e i nodi non comuni si muovono con spostamenti del tutto arbitrari rispetto a quelli che interessano il bordo intra elemento.”

Correzione proposta: “Premessa per trattare questo argomento è la continuità dei campi di spostamento. Quando considero un assemblato di elementi finiti, nel caso più semplice due elementi finiti con due nodi e un lato in comune, i campi di spostamenti e di rotazioni sono continui nelle facce intra elemento. Inoltre, sicuramente sono continui nei nodi in comune in quanto il nodo coincide per i due elementi, quindi avendo un solo set di gradi di libertà a disposizione non posso rappresentare discontinuità. Di conseguenza per ottenere discontinuità nei campi di spostamento e di rotazione dovrei avere due nodi distinti indipendenti tra di loro. In generale possiamo dire che c’è continuità anche nell’interfaccia dell’assemblato, ponendo in essere due proprietà: 1. Lungo il lato in comune gli spostamenti vengono interpolati a partire dai nodi utilizzando la stessa legge di interpolazione lineare sia a destra che a sinistra, per lo stesso dominio a ξ o η costanti; così facendo, partendo dagli stessi valori estremali e utilizzando la medesima legge d’interpolazione sul bordo, ottenendo così medesimi spostamenti. 2. Gli spostamenti dipendono solo dai nodi in comune, e i nodi non comuni non hanno campi di spostamento o rotazione arbitrari imposti.”

7. Parte sulla matrice del sistema “a tetto”: “Possiamo utilizzare il sistema globale che si identifica con OXYZ proprio del nodo anche nulla vieta di dotare ogni nodo di un proprio sistema di riferimento globale.”

Correzione proposta: “Possiamo utilizzare il sistema globale OXYZ proprio del nodo, infatti nulla vieta di dotare ogni nodo di un proprio sistema di riferimento globale.”

Il testo proposto è coerente con gli appunti personali del revisore? Manca qualche passaggio? Qualche passaggio è presentato in forma errata?

1. I passaggi non li ho trovati errati ne carenti sui contenuti.

2. Personalmente non ho trovato la parte su code aster

Indicare se l'aggiunta di una o più figure agevolerebbe la fruibilità del testo.

1. Quelle presenti sono sufficienti alla comprensione

Riuscirebbe uno studente che non ha seguito la lezione a preparare gli argomenti trattati sulla base di questi appunti? Nel caso di lezioni in laboratorio: sono presenti indicazioni sufficienti per replicare passo passo l'esercitazione? Quali modifiche renderebbero gli appunti più fruibili?

1. Gli appunti sono completi nei contenuti

2. Le modifiche che lo renderebbero più fruibile sono indicate nella prima sezione

Segnalare se si ritiene necessario un intervento diretto del docente, ad esempio nel chiarire un qualche passaggio della trattazione.

1. Non per la comprensione di base dell'argomento

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1.30

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wikipaom2019/lez_2019-05-16.txt · Ultima modifica: 2019/06/05 09:32 da wikipaom-reviewer